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Castagno
Descrizione: 2 giugno 2010
In genere, nella scansione temporale dell'orologio floristico locale, la fioritura del castagno succede a quella del tiglio. A volte le due fioritura iniziano a poca distanza ed andranno poi a svilupparsi contemporaneamente. Questa sequenzialità è però influenzata da molti fattori ambientali e climatici. Quest'anno queste due specie botaniche sembrano essere in competizione per giungere quasi contemporaneamente a questa fase fenologica. Il castagno, infatti, in poco tempo ha rimontato le posizioni ed ormai sembra anch'esso pressoché pronto. Sarà quest'alternanza di umidità e caldo a decretare i risultati Il nettare del castagno conferisce alla raccolta del millefiori sapori molto decisi che danno "corpo" al prodotto finito. Organoletticamente si parla di profumi fenolici e sapori tanninici che ricordano il legno di questa pianta. Durante le degustazioni guidate spesso viene sottolineato la sua capacità di evocare il "sapone di Marsiglia". Un miele interessante, molto ben apprezzato dal mercato ma che ultimamente si fa un po' fatica a produrlo come miele monofloreale. Nelle ultime annate apistiche infatti questa fioritura ha coinciso con giornate troppo calde e ventose. La scarsa umidità atmosferica (e spesso anche del terreno) accelerava, anzi "bruciava" rapidamente le fioriture. Quest'anno il clima sembra presentarsi diversamente e gli amenti maschili vestono bene le piante preannunciando una buona fioritura. In Valtellina le aree di elezione per la produzione di miele monoflorale sono essenzialmente nell'area orobica (qui la pianta si spinge raramente oltre i 600 m di quota), ma non mancano specifiche aree boscate caratterizzate da questa essenza anche in zona retica (dove si spinge fino a 1.000 n. di altitudine). In Valchiavenna il Castagno trova una buona diffusione anche se più raramente vengono prodotti mieli monoflorali di Castagno.
Autore: Giampaolo Palmieri
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